Perché non tutti gli Smartglass sono occhiali di Realtà Aumentata

Il dibattito sulla Realtà Aumentata e il suo potenziale è strettamente connesso con i dispositivi indossabili che possono consentire esperienze coinvolgenti sia per gli utenti enterprise che per i per quelli consumer.
Molte aziende hanno sviluppato il proprio modello di smartglass con diversi gradi di successo e feedback dal mercato.

Anche se questi dispositivi stanno diventando sempre più popolari e stanno conquistando spazio nelle nostre vite, c’è ancora molta confusione riguardo alla relazione tra smartglasses e Realtà Aumentata.

Cosa rende intelligenti un paio di occhiali?

Con smartglass intendiamo un paio di occhiali più o meno tecnologicamente avanzati che consentono l’accesso ai contenuti in modalità see through (vedere attraverso), consentendo all’utente di visualizzare i contenuti digitali sulle proprie lenti. Questi contenuti possono essere di un certo numero di tipi, tra cui indicazioni stradali, notifiche dagli account dei social media, scansione di codici a barre e visualizzazione di elementi o personaggi in 3D.

La visualizzazione sulle lenti può essere resa disponibile attraverso diversi approcci tecnologici, ma ciò che è comune a questi approcci è il modo in cui i contenuti vengono posizionati. Possono essere visualizzati in aree specifiche delle lenti, senza un posizionamento contestuale in base all’ambiente circostante.

In generale, gli Smartglass sono meno avanzati degli occhiali AR in termini di potenza della CPU, durata della batteria e persino sensori aggiuntivi come Depth Mapping e IMU, rendendo l’esperienza dell’utente meno immersiva.
Alcuni esempi di prodotti che possono essere inclusi nella categoria di Smartglasses sono Google Glass, Intel Vaunt (si tratta ancora di un prototipo, sebbene molto promettente) e Recon Jet.

Cosa definisce un occhiale di Realtà Aumentata?

La naturale evoluzione di Smartglass riguarda i dispositivi con funzionalità avanzate di Realtà Aumentata che possono in aggiunta mappare l’ambiente e ancorare contenuti in spazi specifici. Ciò è reso possibile grazie alla presenza di una o più fotocamere frontali.
I dispositivi più sofisticati di questa categoria dispongono di telecamere di profondità per una mappatura accurata, ma grazie al recente rilascio di kit di sviluppo come ARkit e ARCore, è possibile ottenere una mappatura piuttosto accurata grazie alle normali telecamere.

La mappatura dell’ambiente è cruciale per alcuni casi d’uso, ad esempio la visualizzazione di mobili in 3D all’interno della casa, il tracking e riconoscimento degli oggetti con algoritmi AI, operazioni di produzione su macchinari e molti altri scenari.
Inoltre, tali dispositivi sono generalmente più potenti dei normali Smartglass, hanno una maggiore durata della batteria e più sensori. Alcuni hanno persino una CPU dedicata all’AI.

Diverse aziende utilizzano diverse tecnologie per visualizzare i contenuti e offrono anche diversi field of view, caratteristica che rende l’esperienza dell’utente più o meno immersiva.
Alcuni dei prodotti che rientrano in questa categoria sono Microsoft Hololens, Meta 2, ODG R-7, Magic Leap e Daqri.

Conclusioni: quale dispositivo scegliere?

Ora che abbiamo chiarito i concetti, è più facile scegliere il dispositivo più adatto al tuo caso d’uso. In generale, per i casi d’uso in cui le informazioni da visualizzare non devono essere ancorate all’ambiente, è possibile fare affidamento su Smartglasses standard, mentre se si desidera che i contenuti digitali siano posizionati in un’area specifica dell’ambiente, è necessario scegliere occhiali di Realtà Aumentata. Quindi la differenza principale sta nel grado di immersione e coinvolgimento dell’esperienza dell’utente.

Per l’industria, l’architettura e l’interior design gli occhiali AR sono la scelta migliore, per la maggior parte degli altri casi d’uso, tra cui navigazione turn-by-turn, social media e messaggistica, gli Smartglass standard andranno bene.

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